La chirurgia e la radioterapia sono le due principali opzioni terapeutiche nella cura di questa malattia, con risultati clinici sovrapponibili. Nonostante le nuove tecniche chirurgiche e radioterapiche, il 20% dei pazienti curati presenta una recidiva di malattia entro 5 anni dalla terapia.

Fino a circa 10 anni fa l’unica opzione terapeutica nei pazienti con malattia in recidiva biochimica era la terapia ormonale di deprivazione androgenica. Attualmente i nuovi strumenti di diagnostica per immagini, quali la PET TC, ci permettono di localizzare piccoli foci di recidiva macroscopica, non diagnosticabili con tecniche di immagine “convenzionale” (come TC e scintigrafia scheletrica), suscettibili di una terapia mirata di salvataggio. In particolare, i dati che derivano dalla PET possono essere utilizzati a fine terapeutico per effettuare terapie ablative non invasive, estremamente precise.

Il trattamento radiante stereotassico body (SBRT) è la terapia ablativa non invasiva, erogata con i nuovi macchinari di terapia (Acceleratori Lineari di ultima generazione, Tomoterapia, Cyberknife), che permette di ottenere ottimi risultati con un controllo locale di malattia pari al 100%. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che tale controllo locale ha un impatto estremamente positivo sulla sopravvivenza globale e cancro-specifica.

Inoltre la SBRT ha un profilo di tossicità ottimale, i pazienti effettuano tale terapia in 1-5 giorni, senza manifestare effetti collaterali importanti e senza alcun impatto sulla loro vita quotidiana. L’intento del nostro studio è di valutare l’efficacia della SBRT nei pazienti affetti da tumore ricorrente della prostata.

Radioterapia stereotassica nel carcinoma della prostata
Progetto scientifico

Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente nei maschi. In Italia ogni anno vengono registrati circa 35.000 nuovi casi.
La chirurgia e la radioterapia sono le due principali opzioni terapeutiche nella cura di questa malattia, con risultati clinici sovrapponibili. Nonostante le nuove tecniche chirurgiche e radioterapiche, il 20% dei pazienti curati presenta una recidiva di malattia entro 5 anni dalla terapia.

Fino a circa 10 anni fa l’unica opzione terapeutica nei pazienti con malattia in recidiva biochimica era la terapia ormonale di deprivazione androgenica. Attualmente i nuovi strumenti di diagnostica per immagini, quali la PET TC, ci permettono di localizzare piccoli foci di recidiva macroscopica, non diagnosticabili con tecniche di immagine “convenzionale” (come TC e scintigrafia scheletrica), suscettibili di una terapia mirata di salvataggio. In particolare, i dati che derivano dalla PET possono essere utilizzati a fine terapeutico per effettuare terapie ablative non invasive, estremamente precise.

Il trattamento radiante stereotassico body (SBRT) è la terapia ablativa non invasiva, erogata con i nuovi macchinari di terapia (Acceleratori Lineari di ultima generazione, Tomoterapia, Cyberknife), che permette di ottenere ottimi risultati con un controllo locale di malattia pari al 100%. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che tale controllo locale ha un impatto estremamente positivo sulla sopravvivenza globale e cancro-specifica.

Inoltre la SBRT ha un profilo di tossicità ottimale, i pazienti effettuano tale terapia in 1-5 giorni, senza manifestare effetti collaterali importanti e senza alcun impatto sulla loro vita quotidiana. L’intento del nostro studio è di valutare l’efficacia della SBRT nei pazienti affetti da tumore ricorrente della prostata.
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